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Risparmio energetico, bonus al 65% fino a fine anno, Ampliato ai condomini fino a giugno 2014

Lo sgravio per aumentare l'efficienza sale al 65%

Bonus del 50% esteso all'arredamento

Ok del Consiglio dei ministri alla proroga dei bonus fiscali per le ristrutturazioni (50%) e gli interventi per il risparmio energetico. 

Gli sconti fiscali sul risparmio energetico 
Gli sgravi fiscali per le riqualificazioni tese all'efficientamento energetico lo sgravio passa dal 55 al 65%, con una doppia proroga: un anno per condomini e sei mesi per famiglie e privati cittadini. 

La differente durata della proroga del bonus per l'efficientamento energetico degli edifici - ha spiegato il ministro per lo sviluppo, Flavio Zanonato, è legato alla possibilità di accedere ai finanziamenti del fondo Kyoto gestito da cassa depositi e prestiti, un fondo rotativo per il finanziamento delle misure di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, finalizzate all'attuazione del protocollo di Kyoto. Ai finanziamenti agevolati è applicato un tasso di interesse dello 0,50%, a cui occorre aggiungere le commissioni applicate dalla banca convenzionata. 

Lo scopo della differente durata dell'eco-bonus decisa oggi è legata proprio alla durata del fondo. Inoltre, si fa notare, gli interventi medi che può realizzare un condominio sono di rilevanza e durata superiore a quelli che possano riguardare un singolo appartamento. «La norma - ha aggiunto il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando - era stato usato molto per i singoli appartamenti, meno per i condomini. Questi ci fa fare un salto di qualità perché tetti, parti comuni e facciate sono gli elementi che permettono di aumentare di più le performance energetiche degli edifici». In Italia ha aggiunto Zanonato abbiamo edifici colabrodo che consumano fino a 162 kWh per mq all'anno ed edfici modello da 16 kWh di consumi all'anno. «I primi rappresentano il 35%, contiamo di spostare una quota consistente degli edifici più energivori tra quelli capaci di consumare di meno». 

Gli sconti sulle ristrutturazioni
In questo caso la misura del bonus resta al 50% prorogato fino al 31 dicembre 2013. Cioè altri sei mesi di interventi agevolati con tetto massimo di 96mila euro. «Non si tratta di una semplice proroga», ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. La novità principale riguarda l'estensione degli sgravi anche all'arredamento. Chi ristrutturerà casa avrà un tetto aggiuntivo di 10mila euro (rispetto agli ordinari di 96mila euro) da spendere per l'acquisto di mobili relativi all'appartamento da ristrutturare. La somma di 10mila euro rappresenta "l'imponibile" complessivo sul quale si calcola la detrazione del 50%. In pratica, dunque, viene concesso uno sgravio massimo di 5.000 euro, da ripartire poi in dieci quote annuali. 

Lupi ha poi sottolineato anche la conferma della possibilità di usare gli incentivi del 50% anche l'adeguamento antisismico degli edifici («una priorità del Governo»), estesi dal Dl 174/2012 anche ai soggetti colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, inclusi gli stabilimenti produttivi.

L'impatto sul mercato
Secondo Lupi gli interventi sulle ristrutturazioni con sconti al 50% attivati negli ultimi sei mesi sono stati 481.500 per un valore complessivo di 8,2 miliardi. «Stimiamo - ha aggiunto il ministro - che l'impatto sulla filiera del mobile» derivante dall'estensione del bonus all'arredamento possa «essere di due miliardi nei prossimi sei mesi».

Il costo della proroga
La proroga degli incentivi ha un impatto di 200 milioni all'anno per dieci anni. È la stima fornita dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni che ha anche spiegato come verranno coperte le spese. Una parte dei fondi verrà trovata innalzando l'Iva dal 4% al 21% sui prodotti non editoriali veicolati insieme ai prodotti editoriali, a partire dal 2014. «Da qui arriverranno circa 125 milioni all'anno», ha detto Saccomanni. «Altri 104 milioni all'anno - ha aggiunto il ministro - arriveranno dall'aumento dell'Iva, dal 4% al 10%, sulla vendita di cibi e bevande tramite distributori automatici». 

Pompe di calore fuori dal bonus
Dal perimetro degli incentivi vengono esclusi gli interventi «di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché delle spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria». 

Nel perimetro del bonus restano invece i soli interventi riferiti all'«involucro edilizio», inteso come l'insieme e di «elementi e componenti integrati di un edificio che ne separano gli ambienti interni dall'ambiente esterno».

 
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